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Quando ci troviamo in una situazione in cui proviamo una grande rabbia nei confronti di qualcuno, fermiamoci a riflettere su cosa ci irriti tanto di quella persona, e quale mancanza ci stia mettendo in evidenza. Può capitare a volte che la nostra emozione sia totalmente irrazionale, senza una spiegazione logica, e questo fatto significa che quella persona, i suoi comportamenti ed i suoi atteggiamenti si riferiscano a nostri vuoti interiori, assolutamente inconsci.
Di solito, si sceglie di fuggire o di aggredire, buttando addosso alla persona in questione tutta la frustrazione che noi stiamo vivendo.
Oppure ci possiamo fermare a riflettere o a meditare su quella forte emozione. Se scegliamo di chiudere gli occhi mentre siamo investiti dal mare tempestoso della rabbia, sapendo che essa sotto sotto nasconde in realtà amore, ci mettiamo nella condizione di cercare il dono che quella situazione disagevole ci porta.
Il dono è il perdono (leggete questa parola così: per dono). Nello spazio del cuore a cui possiamo accedere a occhi chiusi poniamo questa domanda: qual è la parte di me inconscia che non sto esprimendo e che mi urla nelle orecchie attraverso il comportamento per me irritante di quella persona?
Ci apparirà allora un essere, la nostra parte nascosta, che saremo liberi ora di accogliere e di abbracciare. La persona che ha scatenato la nostra rabbia scomparirà dall'orizzonte e noi avremo ricevuto il grande dono di integrare una parte importante che non saremmo riusciti a vivere se non fosse stato per il sacrificio dell'anima di quella persona in questione, che si è offerta quale agente scomodo per aiutarci ad evolvere.
Stefania Ashtalan
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